Come viene fatta la caponata? Si mangia come contorno o come antipasto? Perché si chiama così? Scopriamo insieme la storia e tutte le curiosità su questo celebre piatto della cucina siciliana.
Perché si chiama caponata?
Prima di raccontarvi la storia di questo piatto tipico siciliano e spiegarvi la ricetta della tradizione, vogliamo svelarvi l’origine del curioso nome. Gli studiosi di etimologia da tempo si interrogano su questo termine. Secondo la versione oggi considerata più accredita, la parola caponata deriva direttamente dal greco captos che tradotto letteralmente significa tagliato/sminuzzato. Dunque il nome sarebbe un riferimento preciso alla melanzana, protagonista indiscussa del piatto, che viene sminuzzata. Secondo una altra versione, invece, il nome deriverebbe dal termine latino cauponum che indicava le taverne in cui il popolino a termine giornata andava a rifocillarsi e bere qualcosa insieme ad un pasto fugace.

C’è anche un’altra versione secondo cui il nome di questo contorno tipico siciliano deriverebbe dal termine capone che in dialetto siciliano viene usato dai pescatori per indicare la lampuga ovvero un pesce pregiato che vive nel Mar Mediterraneo. Viene spontaneo chiedersi il motivo. La motivazione è che la lampuga era uno dei piatti prediletti dai nobili siciliani e i pescatori, non potendo ovviamente permettersi di mangiarlo, rifacevano la stessa ricetta ma senza il pesce e usando la melanzana come ingrediente principe.
Varianti della caponata
La ricetta originale della caponata siciliana è stata tramandata di generazione in generazione, ma oggi esistono numerose varianti altrettanto famose e gustose. Potremmo quasi dire: città siciliana che vai, caponata che trovi! La versione della città di Agrigento prevede l’uso dei peperoni insieme alle melanzane, pinoli, uva passa e mandorle. In alcuni casi si aggiungono i carciofi o le pere e persino le pesche.
La ricetta di Palermo è quella originale, famosa in ogni angolo del nostro Paese e nel mondo intero. Gli ingredienti usati per preparare il piatto sono: salsa di pomodoro, capperi, olive, melanzane fritte, sedano e cipolla. C’è anche una versione palermitana molto saporita con aggiunta di pesce spada, un po’ per ricordare la lampuga.

La versione di Trapani aggiunge solo le mandorle alla ricetta palermitana, poi è praticamente identica. Nella città di Catania, invece, si aggiungono le patate e non è presente la salsa agrodolce. A Messina usano il pomodoro pelato al posto della salsa di pomodoro, ma la ricetta è uguale a quella palermitana.
Come fare la caponata perfetta
La ricetta a cui dovete fare riferimento se volete rimanere nella tradizione è quella palermitana. Come cipolla vi consigliamo quella di Tropea e come melanzane quelle viola seta dovete chiedere al fruttivendolo di fiducia. Aggiungete lo zucchero o il miele di acacia per fare la salsa agrodolce. Vi consigliamo di cucinarla la sera prima e gustarla a pranzo il giorno dopo.